Il 16 marzo 2024 è uscito su www.bandcamp.com un mio album – come Vipsul Phersu© – di otto brani strumentali da me composti e suonati dal titolo The book of Signes. Ciascuna composizione è basata sul simbolismo e la mitologia. Tutti i brani sono stati depositati su Soundreef (tutti i diritti riservati).
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Un altro sole, un’altra luna
Commento di Silvia Agnoloni alla silloge poetica di Iole Troccoli e Alberto Pestelli che ha contribuito ai testi per il disco di esordio dei Nocticula Resurget “Revenge”.
Una storia tristemente nota, quella della persecuzione per stregoneria di giovani donne innocenti, ma ciò che ci troviamo fra le mani non è una semplice narrazione: è un canto, è poesia, ma soprattutto è un dipinto, dove le parole sono pennellate sapienti che descrivono la vicenda dei due amanti, realizzando un quadro dalle tinte vivide, talvolta, o fosche e lugubri, man mano che ci avviciniamo al doloroso epilogo. L’opera si apre con un monito ben preciso, quel “Non sperare” come scolpito sullo scuro basalto di un monolite posto all’inizio della lettura, del sentiero entro al quale ci stiamo addentrando. Viene naturale il rimando di dantesca memoria al celebre “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”, ma in questo caso non c’è nessuna salvezza né dannazione eterna: ci sono piuttosto due forze contrapposte, entrambi potenti. Da una parte l’amore, vero, puro, capace di tutto; dall’altra la paura, radicata nell’animo, che, coltivata con l’ignoranza, rende disumani.
Agile e leggera, come la mano che la dipinge: così ci appare la giovane protagonista, mentre si muove a proprio agio in quel bosco conosciuto in cui è solita raccogliere erbe medicamentose. Occhi verdi, come il colore del muschio sugli alberi, guardano esperti; mani bianche, affusolate, con gesto rapido e delicato colgono le piante utili. Pennellate date ad arte l’accompagnano sulla via del ritorno, mentre con passi quasi danzanti percorre la riva del lago, dove l’azzurro del cielo si confonde con quello delle acque. È così che la vede, il timido poeta: un fascio d’erbe sotto il braccio, fiori nei capelli rossi accesi dai raggi del sole. Incastonata in un quadro di Botticelli come una novella Primavera, che, incantevole, incanta. Non ne resta immune neppure il “signorotto grasso”, che davanti al suo rifiuto scatena tutto il suo perfido potere. Egli, più di tutto, rappresenta la cupidigia umana, quella delle persone convinte che con i soldi si possa ottenere tutto. Come un pittore impazzito, copre di pennellate rabbiose quel quadro perfetto, corrompendo l’armonia con colori cupi e distorti. E così il lago diventa palude, le mani affusolate artigli adunchi, gli occhi verdi lo sguardo di un demone, le erbe raccolte ingredienti per pozioni e veleni, i fiori fra i capelli, ragnatele.
Lei è Nocticula, la strega. E la strega deve morire. Quanto è facile convincere un popolo ignorante a fare ciò che si vuole con la paura e il potere…
“Dov’è l’amore che doveva proteggermi?…” [WASP, ndr], chiedono in silenzio gli occhi verdi, fissi in quelli del poeta, mentre lo scempio si compie.
-Non sperare-
Lui resta lì fino all’epilogo, impotente, eppure consapevole che quella non sarà la fine. Le fiamme consumano il corpo, lo corrompono, lo trasformano, la consacrano a strega.
“Così mi hai uccisa”, le ultime parole rivolte al proprio aguzzino, ma lei rinasce, Fenice, nel Poeta-Stregone: da ora in poi parlerà tramite lui, vedrà tramite lui, odierà tramite lui. Morta, torna in vita in lui, vivo, eppure morto senza lei. Le fiamme su di lei ardono il corpo, il fuoco dentro lui corrompe la mente: non canterà più l’amore, non farà più sospirare i cuori come era solito fare. Adesso sono rime di vendetta, quelle del Poeta-Stregone, che si incidono velenose sulla pelle dei suoi aguzzini, condannandoli ad incubi e disperazione, per l’eternità.
-Non sperare-
Tutto è compiuto e niente è finito: la storia sarà raccontata ancora e ancora (“Canterò, se posso.”), per lei e per tutte le donne vittime della disumanità e dell’ignoranza. Non dovrà essere dimenticata. Il quadro è sbiadito, i colori scrostati, il paesaggio confuso, ma ancora si distingue quel bosco che tante volte li ha visti insieme.
Il tempo è fermo, sospeso, rarefatto: niente più amore, niente sogni. Niente potrà essere come prima. Eppure c’è il bosco, ma è un altro bosco; c’è il lago, ma è un altro lago. E c’è un altro sole, e un’altra luna. Sulla tela del quadro, resta solo un accennato disegno di morte, un corpo che giace, una melodia lontana, due voci all’unisono…
Canteremo di NOI.
Presentazione del libro dell’amico Paolo Ciampi “Il babbo di Pinocchio”
Recensione del romanzo di Alberto Pestelli “Gli addormentatori di via del Cocomero”
Alberto Pestelli, scrittore fiorentino, si cimenta qui in una storia ambientata nella Firenze immediatamente pre-unitaria. Siamo nel 1859, nei giorni della fuga del Granduca Leopoldo II, quando una serie di rapine e rapimenti in pieno giorno turbano l’ordine pubblico. Primo, giovane aspirante speziale, che ha vissuto tutta la sua infanzia e adolescenza in orfanotrofio, essendo stato abbandonato alla nascita sulla Ruota degli Innocenti, si trova a indagare, assieme all’amico Romualdo, ufficiale della Guardia Civile, su questi casi, senza sapere che essi hanno un profondo legame con le sue origini e con la sua famiglia di provenienza. Una storia avvincente, in cui il lettore troverà sorprese e agnizioni, amori e inseguimenti, in una trama sapientemente costruita dall’autore. Consigliatissimo!
Recensione del mio romanzo “La Sala delle Agitate” a cura di Gianni Marucelli
Il titolo del nuovo, piacevole romanzo giallo-soft di Alberto Pestelli è lo stesso del celebre quadro di Telemaco Signorini, che ritrae appunto le pazienti del reparto psichiatrico dell’antico Ospedale di San Bonifazio a Firenze. Al centro della trama, un caso grave di alienazione si alienazione psichica ospitato, appunto, in questo reparto. Siamo nella Firenze da poco dichiarata Capitale del Regno d’Italia (1865), che già ha fatto da sfondo agli stessi personaggi (ma qualche anno addietro) del precedente “Gli addormentatori di Via del Cocomero”, una città che era in procinto di subire la modifica di alcuni suoi antichi quartieri in seguito alla “modernizzazione urbanistica” affidata all’artchitetto Poggi. In questo contesto, si succedono alcuni delitti, che presto appaiono collegati tra loro. L’applicato di Pubblica Sicurezza Romualdo Noferini svolge le indagini, con l’aiuto determinante del suo amico farmacista Primo Innocenti, il quale avrà modo di scoprire come la vicenda lo riguardi da vicino. Tra le piazze, i vicoli, i caffè della città toscana, qual era in quello scorcio del XIX secolo, la narrazione ci conduce a scoprire il vero movente degli omicidi che rischiano di rovinare il clima festoso determinato dall’arrivo del Re Vittorio Emanuele, nella sua nuova residenza di Palazzo Pitti, e ad assistere ala risoluzione del caso clinico di una “matta” in cerca delle sue lumachine perdute… Gianni Marucelli
Premio letterario “La Città sul Ponte”
Il Premio Letterario di Narrativa “La Città sul Ponte” è un concorso indipendente gestito dall’associazione di autori GSF – Gruppo Scrittori Firenze, i cui membri costituiscono la giuria.
I premi offerti ai partecipanti derivano dai proventi del Premio stesso, dai fondi dell’associazione e dagli sponsor indicati nel Bando, che non interferiscono nelle scelte della Giuria.
Si compone di due parti, una di Narrativa e una di Poesia.
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Benvenuti
Il mio nome è Alberto Pestelli. Sono laureato in Farmacia e svolgo la mia professione di farmacista dipendente ad un tiro di “schioppo” dal centro storico di Firenze. “Ecco – dirà qualcuno – un altro dottore che vuol mostrarci quant’è professionale propinandoci consigli utili per la nostra salute…” Beh, non è così! In passato ho già navigato in questo web-oceano con il nomignolo di Speziale fiesolano. Fu una esperienza interessante portata avanti per diversi anni. Poi la decisione di chiuderlo a causa del poco tempo da dedicargli. Quindi dopo poco meno di dieci anni, ecco che mi riaffaccio sul web con questo nuovo sito. Questa volta niente appellativi che riguardano la mia professione e la mia provenienza. Semplicemente porterà il mio nome e cognome. Dal 2014 curo un altro sito (www.italiauomoambiente.it di Pro Natura Firenze) di cui sono il coordinatore di redazione dove potete trovare diversi miei articoli dedicati all’ambiente e al turismo. Troverai alcune di queste pubblicazioni nella sezione ARTICOLI di questo nuovo sito. Come dicevo poco sopra in queste pagine non troverete notizie su “terapie” e “farmaci”, ma tutto ciò che io produco in campo artistico. Le mie passioni sono la scrittura (romanzi, racconti e poesie raccolti in vari libri pubblicati), la pittura (i miei quadri, alcuni dei quali regalati ad amici e parenti), la musica (dischi digitali pubblicati come Nightfall 1989 e Vipsul Phersu) e, infine, la fotografia. Aspetto i tuoi commenti! I contenuti del sito sono soggetti a copyright. Testi, foto e dipinti registrati in PATAMU. Le musiche sono registrate su Soundreef